Elisabetta Turano scrittrice - Letteratura e poesia italiana. Elisabetta Turano, scrittrice...pediatria dell’ospedale di Niguarda.

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Le mie Opere
OLTRE IL BULLISMO
Premessa
Conosco Elisabetta Turano da qualche anno e l’aspetto che mi ha colpito del suo agire educativo è stata l’accoglienza: dare accoglienza senza “ma” e senza “se” per poter dare possibilità a tutti di comprendere le proprie potenzialità al di là delle fragilità dovute a malattie o degli errori commessi per imprudenza.
Leggendo queste testimonianze e queste riflessioni mi vengono in mente situazioni vissute e che mi sono state raccontate nel mio lavoro di pedagogista: cosa accomuna la vittima di bullismo e il bullo? Il bisogno di sentirsi vivo, protagonista di questo teatro chiamato, “La nostra vita”. Docenti ed educatori se venuti a conoscenza di situazioni aggressive, verbali e non, dovrebbero ritagliare dei momenti dedicati alla sperimentazione del potenziale personale attraverso attività di gruppo in continuo scambio e con proposte che partano dai gusti dei ragazzi e che si arricchiscono con gli spunti della figura educativa. Modalità che possano aiutare i ragazzi a mettersi nei propri panni e in quelli altrui con un pieno atteggiamento empatico che migliora la conoscenza profonda dell’ individuo, delle sue potenzialità.
Il bullismo è vero c’è sempre stato, ma ora è “feroce” in quanto chi colpisce pensa di “metterci meno la faccia” perché si nasconde fisicamente e chi subisce non ha modo di mostrare tutte le sue potenzialità, in quanto distante dal suo interlocutore.
Se il bullismo degenera in vittima cronica o in azioni penalmente evidenti, vuol dire che vi sono adulti o gruppi sociali distratti e superficiali che non colgono quei dettagli che potrebbero dar vita ad una relazione basata sull’ironia. Chi di noi non ha attegiamenti buffi o particolari, ma sta nella nostra capacità di accettarli e di aiutare l’altro a riconoscerli come valori di soggettività. Torniamo al dialogo educativo dove si possa, con strumenti vari, tirare fuori le emozioni che hanno portato a certe azioni discutibili: sono i vissuti le cause delle scelte personali.
Questo libro dà al lettore spunti per riflettere e dialogare nel proprio contesto familiare, scolastico,socio-culturale e ritrovare al suo interno quelle risorse necessarie per un rapporto educativo dialogico, vero e autentico che dia spazio a ciascuno.
Ringrazio Elisabetta Turano per esserci, prima di tutto come educatrice, perchè in questo periodo storico abbiamo bisogno di ritrovare la capacità educativa primaria che è quella di “tirar fuori” il sapere e il saper fare che ognuno di noi ha, sopratutto i ragazzi in crescita.
Onoria Neri, pedagogista e facilitatrice dei gruppi tramite la lettura ad alta voce e il canto.

Ringrazio per la preziosa collaborazione la mia amica ANGELA PANE..
Se ci fossero più persone come lei il mondo sarebbe certamente migliore.

Angela, nonostante le sue conoscenze importanti nel campo psico-pedagogico, ricorda quanto sia importante avvicinarsi ad ogni essere umano prima di tutto con il cuore.

ELISABETTA TURANO


La malattia non è un limite: è così che inizia il meraviglioso racconto di vita che Mario Ponti condivide nell’intervista rilasciata a Elisabetta Turano.
Le parole di Mario, ex noto calciatore del Genoa che all’età di 43 anni scopre di essere affetto da sclerosi multipla, sono rivelatrici di autentica forza e sensibile intelligenza. Il sentimento di smarrimento iniziale causato dall’arrivo della malattia si tramuta in una nuova consapevolezza di sé e del mondo circostante che però non sempre appare essere consapevole dei limiti di cui è esso stesso ideatore.
Le barriere architettoniche esistono, e non solo nei luoghi pubblici, ma anche nei luoghi della nostra mente. La malattia è un tabù da infrangere! La malattia ridefinisce l’esistenza, ricreandone una nuova condizione, ma non ne annulla l’essenza.
L’amore si mostra come sempre chiave di successo ed ingrediente essenziale per la realizzazione del processo di resilienza che lo stesso Mario ha ammirevolmente messo in atto. Le parole di Laura, sua compagna, si rivelano nella loro più autentica naturalezza e infinita bellezza, definendo la malattia come un’esperienza di vita  e non come un mostro da combattere. E lei ha scelto di vivere una nuova esperienza con Mario, felice così di infrangere quei pregiudizi che limitano gli orizzonti della mente umana.

La vita non è una diagnosigrazie Mario!
 

Marciano Famiglietti
Premiazione
al Circolo degli Hobbisti a 
San Giorgio su Legnano




Premiazione 1° posto per la poesia "TRAMONTO"

Elisabetta Turano è indubbiamente una delle scrittrici più romantiche italiane. Vi domanderete il perché, facile, perché in ogni sua opera parla d’amore. ‘La sfera di Cristallo ‘, sua ultima fatica, è un romanzo, dove l’amore è alla base della nostra vita. Il suo amore, per le piccole cose, per un raggio di sole, per il mare, è quello che traspare leggendo questa sua ultima fatica. L’amore non convenzionale, ma concepito come l’incontro tra vecchi amici, dopo anni di lontananza, visto come il sapore del mare, come l’odore del pesce appena pescato, o per il lieve soffio di vento nella calura estiva, sono tutti messaggi d’amore che Elisabetta ci trasmette con garbo e gentilezza. "La sfera di Cristallo" è un portale, un trasmettitore pensato per unire il divino alla nostra realtà. Un mezzo per farci ragionare, per farci pensare, per rendere la nostra vita migliore. Le frasi e le massime divulgate da questo portale divino dovrebbero essere le linee guida per cambiare in meglio la nostra vita. Nel nostro mondo, dove la globalizzazione e l’indifferenza hanno preso il sopravvento, "La sfera di Cristallo" rimane l’unico mezzo per tornare alle cose semplici e migliori della nostra vita. Dobbiamo essere grati ad Elisabetta per questo, perchè solo con l’amore si può tornare a vivere meglio.

Roberto Fugino
(Ansa international)
elisabetta turano

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